Billie Holiday, quando la musica cambia la vita
Era il 1939. Billie Holiday, allora ventiquattrenne, al Cafè Society di New York, intonò per la prima volta, con la sua inconfondibile voce, “Strange Fruit”. Molto più di una canzone, Strange Fruit, dava voce e parole a quel lato dell’America nera che continuava a subire soprusi e iniquità.
Solo il modo di cantare così sofferto e pieno di pause di Billie Holiday poteva spingere quella canzone a quel punto. La Holiday riservava sempre la canzone per il finale dei suoi spettacoli, perché lasciava inevitabilmente il pubblico in silenzio.
“Non c’è nient’altro che possa venire dopo di essa”.